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Storie
da Gray Hawk
La creazione
Scrive Marak Martello d’Oro, figlio
di Jardak Martellatore di Orchetti:
Prima dell’inizio del tempo, quando
il mondo non era ancora stato creato, non esistevano i nani, gli elfi,
e gli uomini, ma solo la Fornace Eterna, nella Casa dell’Artefice, situata
nel cuore delle Caverne dell’Inestinguibile Fiamma. L’Artefice mise nella
Fornace eterna pietra e fuoco; il fuoco scaldò la pietra e la aprì,
e molti rivoli di minerali fusi scesero lungo i suoi fianchi.
Allora l’Artefice forgiò
il mondo, con tenaglie e martello: con una martellata fece spuntare montagne
gigantesche, con un’altra plasmò le colline, dando così vita
a profonde gole e ampie vallate.
Quando fu soddisfatto del lavoro
compiuto, immerse il mondo nel Bacile della Vita; non appena l’acqua venne
a contatto con la superficie rovente, produsse nuvole di vapore che si
levarono a creare il cielo e colmò gli avvallamenti, formando fiumi
e mari.
L’Artefice sollevò la
sua opera e l’ammirò compiaciuto, quindi la mise in cima ad un immane
pinnacolo di mithril purissimo, dove si trova ancor oggi.
Poi sorrise e decise di mettere
alla prova la sua creazione: avrebbe originato un popolo di minatori e
fabbri in grado di scoprire il pinnacolo che sorregge il globo, nascosto
nelle viscere della terra.
Allora l’Artefice fece ritorno
alla Fornace Eterna nelle Caverne dell’Inestinguibile Fiamma, prese dell’acqua
dal Bacile della Vita e la unì alla terra, quindi completò
l’opera con l’aggiunta di ferro fuso e diede forma al mirabile impasto
sull’Incudine dello Spirito.
Così forgiò gli
dei che lo avrebbero aiutato, grandi e possenti come lui, con lunghe e
magnifiche barbe rosse come la ruggine o argentee come il mithril. Immerse
nel Bacile dando vita anche a loro, per impregnarli, come il mondo, dell’acqua
rigeneratrice, poi li alzò uno per uno e soffiò sui loro
volti.
Essi aprirono così gli
occhi alla vita.
L’Artefice aveva forgiato gli
Dei con gli elementi della terra, ma non aveva ancora finito: insegnò
agli Dei dell’Arte come produrre le cose belle, al Dio del Fuoco come accendere
ed alimentare le fiamme della vita e agli Dei degli Elementi come usare
i loro poteri.
Mostrò a tutti qual era
il loro posto nel mondo.
Infine Egli riscaldò pietra
e ferro nella Fornace Eterna e li modellò nelle forme più
gradevoli, bagnandoli nel Bacile della vita: ecco come nacquero i primi
nani.
Ciascuno degli dei prese dunque
un nano e gli svelò i segreti che aveva appreso dall’Artefice. Ma
a Frar, Padre dei Nani e primo Re, parlò l’Artefice in persona:
gli disse del pinnacolo di mithril e gli donò la saggezza per governare
il suo popolo.
Fu così che vennero al
mondo i Primi Nani, già esperti di tutte le arti e le tecniche.
Quando i Primi Nani ebbero imparato
tutto, l’Artefice li mise sulla terra che aveva scelto per loro, nelle
miniere e nelle caverne che aveva fatto per il loro divertimento e felicità.
In queste sacre grotte essi crebbero e si moltiplicarono; poi alcuni, insoddisfatti,
se ne andarono in cerca di maggiori ricchezze. I loro nomi erano Glordin
Forgiaincudini, figlio di Bardin Martellante...
...Quando i Primi Nani furono
sepolti, fu l’inizio della rovina. Il dio del Male invidiava da tempo l’Artefice
a causa della nascita dei nani e si diede da fare per imitarlo, in tetre
caverne che non conoscevano lo splendore delle miniere nanesche.
Produsse goblin, hobgoblin, giganti
malvagi ed altri mostri, sognando che avrebbero distrutto i nani. Fece
ogni sforzo per imitare l’Artefice, ma non aveva l’acqua del Bacile della
Vita da mescolare alla terra per ottenere l’argilla pura ed ogni sua creazione
era macchiata da impurità.
Ma non si accontentò di
questo: con la sua lingua biforcuta seminò la discordia tra gli
dei.
Alcuni iniziarono, come lui,
ad imitare l’Artefice, dando vita ad elfi, gnomi, Halfing e uomini, ma
queste razze non avevano il ferro di cui era fatta l’anima dei nani ed
erano pallide e malaticce.
Per compensarli di queste loro
carenze, il dio del Male diede loro la magia; ma non aveva tenuto conto
della resistenza dei nani alla magia malvagia e le altre razze finirono
per danneggiarsi a vicenda.
Infine il dio del Male mandò
le sue creature contro i nani; i mostri furono respinti più volte,
ma si riproducevano in fretta e tornavano all’assalto sempre più
numerosi.
Le razze inferiori si diffusero
in tutto il mondo e vennero a sapere dei tesori dei nani; uomini ed elfi
presero a desiderare i loro gioielli e giacimenti.
Alcuni cercarono di commerciare,
altri ricorsero alla frode e al tradimento per impossessarsene; uomini
ed elfi si allearono e mossero guerra ai nani delle montagne.
Fu così che i grandi portali
dei regni naneschi si chiusero e le regge di pietra lasciarono fuori i
malvagi abitatori della superficie.
Non contente, le razze inferiori
si misero a scavare nelle profondità della terra, ma non sapevano
farlo nel modo giusto e questa loro follia ridestò i draghi.
Infuriati per il brusco risveglio,
i mostri chiesero un tributo, ma le razze inferiori non erano in grado
di soddisfare le richieste e cercarono di calmarli raccontando loro delle
ricchezze dei nani dicendo che erano stati proprio loro a svegliarli scavando.
Quelli che avevano avuto rapporti
commerciali con i nani svelarono i segreti delle loro abitazioni e così
i draghi arrivarono nelle nostre antiche stanze, abbattendo i portali e
sputando fuoco.
Molti furono uccisi; i superstiti
cercarono scampo in superficie.
Da allora abbiamo ricostruito
le nostre case e, grazie all’Artefice, abbiamo aumentato le nostre ricchezze.
Ma la profezia dice che un giorno
ci riprenderemo le caverne dei Primi Nani e le libereremo da mostri, elfi
e uomini.
Io, Marak Martello d’Oro, figlio
di Jardak Martellatore di Orchetti, figlio di Makktat Uccisore d’elfi...
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