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Storie dal Faerum
La Creatura
(prima parte)

Le giornate a Dagger Falls passavano monotone senza nemmeno un orco da uccidere o un chierico del male da eliminare; dieci giorni dopo la partenza dei due elfi del gruppo per Shadowdale, Xavier ritornò dai compagni, il suo volto era alterato i suoi modi di fare scontrosi, più scontrosi del solito, Roy invece era rimasto nella torre di Elminster per apprendere qualcosa di nuovo, di arcano e sconosciuto.
La costruzione degli edifici dei nostri compagni proseguiva ed era quasi giunta a termine, la relazione tra Kmo-Or-Gaal e Kessla sembrava essere seria, infatti, stava continuando ormai da tempo.
La locanda di Kessla era stata ricostruita più bella che mai, anche grazie all’aiuto del denaro donatogli dai nostri amici, poteva così nuovamente offrire calde serate ai viandanti di passaggio per Dagger Falls; ovviamente la locandiera offrì gratuitamente alloggio ai nostri compagni ogni qualvolta ne avessero avuto bisogno.
Erano ormai passati quasi due mesi e mezzo e la stagione dell’Alleanza era quasi giunta al termine i primi venti freschi scendevano dalle montagne, quando la solita monotonia delle serate nella taverna del "Red Rock" venne interrotta.
Mentre i nostri compagni stavano seduti ad un tavolo bevendo tranquillamente e svogliatamente le loro birre, due cavalieri liberi entrarono in locanda e dirigendosi al loro tavolo porsero la mano come cenno di saluto a Ghoom e Ashanti, i quali rispondendo al saluto gliela strinsero e all’improvviso una scossa elettrica li colpì facendoli cadere all’indietro.
In un attimo si trovarono circondati da cinque uomini che li attaccarono, uno di loro portava uno scudo in una mano e tre pugnali da lancio nell’altra che lanciò a Kiros la quale appena cercò di difendersi venne attaccata alle spalle da un sesto uomo che impugnava uno spadino avvelenato.
I due cavalieri liberi che attaccarono Ghoom e Ashanti si scoprirono essere quelli che tutti chiamano esperti di magia, ma che noi nani sappiamo essere niente più che pedine degli dei.
Nel momento stesso in cui l’ultimo dei loro nemici cadde a terra, si materializzò nella locanda una filamentosa ed appiccicosa ragnatela che la riempì per metà, del gruppo solo Ghoom e Kiros rimasero intrappolati, mentre gli altri riuscirono ad indietreggiare, Ulfius e Ashanti rompendo una finestra uscirono dalla locanda; poi, un figura umana con delle vesti nere ed lo stemma degli Zenthiani sul petto apparve sulla soglia, "Volevate veramente fuggire all’ira degli Zenthiani, stolti ora morirete tutti!", detto questo cominciò a blaterare strane formule ed a gesticolare con le mani.
Improvvisamente, una luce abbagliante, lo stregone venne colpito da un lampo luminoso che proveniva dall’esterno della locanda, il suo corpo si illuminò poi cadde a terra con gli occhi fumanti.
Roy entrò nella locanda, era appena arrivato in città, "Vedo che vi date da fare anche senza di me, bravi..." esclamò appena varcata la soglia, l’elfo grigio probabilmente gli aveva appena salvato la vita.
Ci volle un po’ ad eliminare la ragnatela magica, poi appena riuscì a liberarsi, Ghoom andò a salutare il mago ed a ringraziarlo per ciò che aveva appena fatto.
Si erano finalmente riuniti, il gruppo era al completo, ora mancava solo un po’ di avventura.
Ripulita la locanda si sedettero al tavolo con Roy per farsi raccontare cosa aveva fatto durante la sua permanenza nella torre di Elminster e raccontargli cosa avevano loro fatto a Dagger Falls; così, alla fine dei racconti l’elfo grigio spiegò a suoi compagni che Elminster gli aveva chiesto di andare con loro a presenziare ad una festa annuale chiamata "Il bambin" presso la cittadina di Odiare che distava quattro giorni di cavallo da Dagger Falls.
La festa non era altro che un buon augurio ai bambini appena nati nell’anno e la loro presenza come persone positive sarebbe stata di buon auspicio, avevano cinque giorni prima che la festa avesse inizio, dovevano solo decidere cosa fare e decisero di andare; quattro giorni a cavallo avrebbero sgranchito le loro ossa e i loro muscoli indeboliti dall’ozio.
Mentre discutevano, appunto, sulla proposta il comandante Dunmark "Troll" Mestin fece il suo ingresso  in locanda e si sedette al loro tavolo iniziando  a raccontargli di alcuni fatti piuttosto raccapriccianti.
Non distante da Dagger Falls in direzione est in un’area di circa ottanta chilometri si erano verificate strane uccisioni, erano state trovate varie fattorie in fiamme ed i loro proprietari cadaveri, ma non puri e semplici cadaveri, in un caso ad esempio era stata ritrovata una bambina con il corpo ricoperto da numerosi tagli appesa al soffitto per il collo ed due persone di mezz’età, probabilmente i genitori, sdraiati sotto di essa, con le viscere completamente asportati, posizionati come per bere il sangue che dalla bimba gocciolava; su di un muro vi era una scritta fatta con del sangue che citava la parola "Contorti".
Mestin non sapeva chi poteva aver compiuto un simile atto e quelli nelle altre fattorie, sicuramente non era una rappresaglia degli Zenthiani, bisognava quindi scoprire chi fossero i colpevoli per porre fine a queste barbarie, quindi chiese ai nostri compagni se sarebbero stati disponibili ad investigare per loro.
Considerato il fatto che avevano già deciso di andare a presenziare alla festa nella città di Odiare e che questi fatti erano avvenuti proprio in una zona in quella direzione, non vi erano dubbi sulla risposta che avrebbero dato alla richiesta di Mestin; Ghoom, in particolare, esclamò "Chiunque abbia compiuto queste nefandezze era senza dubbio spinto da Dei malvagi, quindi devono pagare per quello che hanno fatto ... Vanno estirpati senza scrupoli e la mia ascia sta già fremendo!"
La serata tra una birra ed un calice di rosso delle Valli giunse al termine, tutti tornarono alle loro nuove abitazioni tranne Ghoom e Xavier che rimasero a dormire in locanda e Roy che fu ospitato da Ashanti, visto che nulla ancora si era fatto costruire sulle sue proprietà.
La mattina seguente si ritrovarono alla buon ora e veloci come dei pony partirono in direzione dell’est per il loro viaggio verso Odiare e verso la zona, indicata da Mestin, nella quale erano avvenuti gli attacchi alle fattorie.
Era primo pomeriggio quando due strane grandi creature con il corpo da leone ed artigli, testa e ali da aquila piombarono su di loro con violenza immane colpendo Kiros in modo grave, poi si allontanarono per girarsi e poter riattaccare; proprio durante quegli istanti i nostri compagni cercarono di colpirli con archi e balestre non riuscendo però nell’intento a causa della loro inesperienza nell’uso di tali armi, mentre Roy estrasse la sua bacchetta dei fulmini colpendoli con un lampo di luce tanto potente da far atterrare le creature e costringerle ad attaccare da terra.
Finalmente si giocava come piaceva ai nostri amici armi da mischia in pugno e scudo, tranne Ghoom che estrasse la sua ascia bipenne dopo aver pronunciato la preghiera "Aiuto".
Le due creature divennero la cena dei nostri amici, infatti, Kmo-Or-Gaal ne fece alcune strisce per utilizzarle la sera stessa.
Arrivarono tranquillamente a sera, fecero il loro campo, mangiarono la carne di queste creature chiamate Hieratospix, tranne Ghoom che mangiò la sua razione di cibo essiccato,  e andarono a dormire; la notte passò senza alcun problema.
Il giorno seguente furono attirati da una colonna di fumo che proveniva da dietro una collina, così, spronate le loro montature si diressero a vedere se quello che temevano fosse vero; purtroppo, era proprio come sospettavano una fattoria, della quale ormai solo un ala restava in piedi, stava  bruciando inoltre due mucche ed un cavallo giacevano davanti ad essa con il ventre aperto e le viscere all’esterno.
Si avvicinarono cautamente alla casa sparpagliati per verificare se vi fosse qualcuno ancora vivo quando da dietro un carro ribaltato e dall’interno della casa uscirono sette Bugbear che gli avevano teso l’imboscata.
Ghoom si trovò faccia a faccia con il più grosso, forse il capitano, ed impugnata la sua ascia bipenne lo attaccò questo rispose colpendolo violentemente con la sua mazza ma una strana forza assorbì il colpo, come era già successo a Roy con una freccia alcuni mesi prima, il nano prima di colpirlo gli disse "Sorpreso vero!?".
Lo scontro terminò quando l’ultimo dei Bugbear sopravvissuto gettò la sua mazza a terra a si sedette con le braccia conserte in segno di resa.
Interrogandolo , dopo che Ghoom gli promise la libertà se avesse parlato, scoprirono che il suo nome era Rugh e che non erano stati loro ad assalire la fattoria ma bensì "Cinque forse sei uomi pelle chiara come a voi", che lui ed i suoi compagni seguivano da qualche giorno e che oltre a questa fattoria ne avevano assalite altre; loro entravano solo dopo che se ne erano andati per rubare oro e gemme.
Scoprirono ,inoltre, che questi uomini risiedevano in una casa distante solo tre ore di corsa da li in direzione sudest.
Mentre il gruppo sorvegliava il Bugbear, Ghoom e Ashanti entrarono nell’ala non bruciata dell’edificio per esaminarlo ma ciò che videro fu piuttosto disgustoso.
Una donna si trovava crocefissa al muro a testa in giù mentre un uomo posto al contrario con un paletto che gli trafiggeva la gola aveva il suoi genitali nella bocca della donna mentre la sua bocca era posta sulla di lei figa, sotto di loro una grande pozza di sangue e una frase insanguinata sul muro che riportava "Contorti".
Ghoom implorò il suo Dio di dargli la forza di trovare ed eliminare le persone che avevano potuto tanto, poi dopo aver benedetto i due cadaveri li staccò dal muro e li portò all’esterno per seppellirli.
Appena fuori dall’edificio Ghoom posò i cadaveri a terra, si diresse verso Rugh e liberatolo gli disse "Ora per quanto mi riguarda sei libero.", poi, rivolgendosi ai suoi amici gli disse di fare del Bugbear ciò che ritenevano più giusto e andò a scavare le fosse per i due cadaveri seguito da Roy.
Lasciarono libero Rugh, finirono di seppellire le due persone e partirono in direzione sudest dove il Bugbear gli aveva indicato l’ubicazione della casa degli assassini umani.
Passarono circa due ore prima che riuscissero a intravedere una casa su due piani nel mezzo di una radura, non era in ottime condizioni, infatti, alcune parti del tetto era crollate, le finestre al primo piano era frantumate, le pareti esterne pericolanti, il prato in desolazione e di quello che doveva essere la recinzione rimaneva qualche paletto e trave di legno qua e la.
Incominciarono a girare intorno al perimetro per cercare di passare inosservati, poi, un paletto con una testa di cane impalata con la bocca aperta quasi a voler ringhiare fece scattare la furia di vendetta di Ghoom, che spronato il suo pony corse al galoppo verso la casa della malvagità; naturalmente lo seguirono tutti i suoi compagni, non potevano lasciarlo da solo.
Giunti di fronte alla casa Ghoom scese dal pony e estraendo la scure e lo scudo urlò "Ghoom il Vendicatore è venuto a prendervi", qualche istante dopo la porta dell’abitazione si aprì e cinque figure umane uscirono; vi erano due donne, una completamente vestita di pelle nera con la parte centrale tagliata che lasciava vedere dal petto all’ombelico, l’altra una donna di colore con le pupille color argento e perse nel nulla, e tre uomini, uno incappucciato con delle vesti rosse e le mani dentro le maniche, il secondo vestito di pelle nera con due spade ai fianchi, l’ultimo un uomo veramente enorme con una armatura a piastre e con le mani ricoperte da guanti con dei rasoi attaccati sulla parte superiore.
Questo grosso uomo scese qualche scalino e disse al gruppo che era meglio se fossero tornati a casa, e forse lo sarebbe stato; ovviamente, siccome casa era lontana decisero di restare per cena.
Così, iniziò la più eccitante delle battaglia di Ghoom e compagni; il grosso uomo intimidito da Ghoom e Ulfius si diresse su Kiros, Ghoom andò sul l’uomo dalle vesti rosse, Ashanti sulla donna in pelle nera, Roy fece un incantesimo che accecò l’uomo vestito di pelle, Ulfius andò a dare manforte a Kiros seguito da Kmo-Or-Gaal, mentre Xavier chiuse il suo arco composito che aveva in precedenza aperto.
L’uomo dalle vesti rosse estrasse un’ampolla che gettata a terra creò delle fiamme alte tre metri che circondarono Ghoom e Ashanti, l’elfa non esitò a buttarsi tra le fiamme per poter attaccare nuovamente, Ghoom quasi in preda alla sua furia omicida attese un attimo, mentre gli altri compagni ingaggiarono i loro rivali in combattimento.
Qualche instante dopo, proprio mentre Ghoom ed Ulfius venivano posseduti dalla loro furia incontrollabile un uomo di mezz’età in vesti nere uscì dalla casa e cominciò a parlare dicendo di scusare l’irruenza dei suoi ragazzi e che non riconosceva nel nostro gruppo di amici ne cavalieri liberi ne eroi quindi non potevano essere che avventurieri e a lui piacevano gli avventurieri; finito di dire questo, Ghoom uscì dal muro di fiamme e attaccò l’uomo dalle vesti rosse mentre Ulfius attaccò l’uomo in armatura a piastre, ormai, erano in preda alla loro furia omicida.
La lotta proseguiva inesorabile, Roy estrasse la sua bacchetta dei fulmini e colpì l’uomo dalle vesti nere e la donna cieca, sfortunatamente nello stesso istante Kiros attaccò anch’essa l’uomo dalle vesti nere venendo inevitabilmente colpita dal fulmine magico e riflettendolo a causa dei poteri della Sword of Dale su colui che aveva lanciato l’incantesimo; l’elfo grigio si accasciò, fumante, a terra privo di vita.
Contemporaneamente Xavier utilizzando il suo anello del teletrasporto apparve alle spalle della cieca colpendola a morte, mentre Ulfius finiva, tra urla ed imprecazioni, in una fossa profonda sette metri creata magicamente dalla donna vestita in pelle.
Poi, uno dopo altro i nostri compagni cominciarono a cadere sul campo, Ashanti tentando la fuga venne colpita da una ampolla di acido che la squagliò.
Ulfius morì all’interno del fosso mentre cercava di risalire le viscide pareti di esso, a causa di due mani che createsi magicamente lo strangolavano e una nuvola di gas velenoso formatasi dalla rottura di una ampolla, lanciata dall’alchimista dalle vesti rosse, che lo soffocava.
Kmo-Or-Gaal cadde sotto i pugni affilati del grosso uomo in armatura a piastre.
Kiros venne charmata dal l’uomo con le vesti nere che le ordinò di pararsi davanti a lui e di difenderlo fino alla morte, così Xavier, che si trovava proprio di fronte al mago, vista la situazione utilizzò nuovamente il suo anello del teletrasporto per fuggire dal combattimento.
Ghoom ormai solo resistette in preda alla furia omicida ancora qualche minuto, riuscendo quasi ad uccidere l’alchimista, poi, cadde atterra rivolgendo le sue ultime parole al suo Dio "Perché grande Dio della forza mi hai abbandonato prima che potessi compiere quest’opera per te!".
Nessun’altra morte Ghoom, comunque, avrebbe potuto immaginare se non quella su di un campo di battaglia combattendo contro profeti del male.
Xavier rimase a circa cinquecento metri dalla casa a vedere morire anche l’ultimo dei suoi compagni; poi, quando vide che quelle persone recuperati i cadaveri e seguiti da Kiros entrarono nell’edificio, decise di avvicinarsi per osservarli.
Teletrasportandosi nei pressi di una finestra osservò l’interno della casa, senza notare niente in particolare, quando sentì dei rumori provenire dal retro.
Si avvicinò cautamente e vide il mago dalle vesti nere che parlava con l’uomo vestito in pelle mentre tenendo aperta una botola sul terreno vi guardavano all’interno, poi la chiusero e rientrarono in casa da un porta sul retro.
Forse aveva trovato Kiros, sentiva arrivare dalla botola come dei lamenti, si avvicinò e l’aprì.
Grazie alla sua infravisione vide delle sagome che si muovevano all’interno di una grossa fossa, alcune delle quali sembravano mangiare una creatura dalla sagoma vagamente umana.
Accese una torcia, ma ciò che vide non gli fece piacere, delle creature umanoidi deformi con parti del corpo cucite in modo bizzarro, con strane sporgenze e bubboni, stavano divorando quello che era il corpo di Kiros; nulla più si poteva fare.
Mentre era li ad osservare, sentì dei passi avvicinarsi dall’interno della casa, poi, la porta si aprì e nell’istante stesso in cui, azionando il suo anello magico, svanì in un lampo di luce udì "Ma che diavolo ..."
 

(Tratto da una partita realmente giocata
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La creatura (seconda parte)